bisognoso. Durante gli anni del liceo B. è scontenta, insoddisfatta per un senso di Sé
a cui non sapeva dare significato, alternando momenti di impegno scolastico a
momenti di vita disordinata. Nel frattempo le capita di avere almeno un paio di
incontri con ragazzi con i quali va “a letto”: dopo si sentiva “uno schifo”. Si lasciava
andare al suo desiderio vitale ma poi tutto diventava difensivamente sporco. Era tutto
così opposto al suo modo di essere e cioè controllato, moralistico. Oggi, possiamo
ripensare a questo periodo come un momento di rottura in cui faceva il tentativo di
negare la perdita dei genitori e lasciarsi andare ad un vortice di emozioni incontrollate.
Tutto il primo anno di Università non studia e passa le sue giornate con le amiche a
chiacchierare. Entro così nel popolato mondo delle amiche. Sono tante: “ tante perché
così non possono morire tutte insieme”, penso. Alcune sono amiche fin dall'infanzia,
altre del liceo e poi le nuove dell'Università con le quali lei ha un rapporto diverso, più
sincero: racconta la sua storia familiare senza timore di essere avvicinata per
compassione, o essere sentita diversa. Infatti tranne le “ storiche” o quelle che per un
modo di essere sentito come rispecchiante alcune, o gemellare altre, B. non parla dei
suoi lutti, dei suoi dolori. Vuole essere come le altre, ha voglia di normalità. E' così
densa e ricca di personaggi la sua narrazione in seduta che io finisco quasi sempre per
perdermi, confondermi. Sono a volte costretta a chiederle chiarimenti già dati,
ristabilire nella mente i suoi legami relazionali, arrivo perfino a farmi uno schema
scritto con una sintesi delle caratteristiche di ciascuna amica e come rendono speciale
in lei ogni singolo rapporto. La stanza d'analisi ogni volta la sento satura di tante
presenze con le quali io a mia volta mi relaziono.
La morte del nonno è un nuovo duro colpo, che sembra scuoterla dall'apatia e dalla
superficialità nella quale viveva. Si rimette a studiare determinata a recuperare il
tempo perduto. Riemerge il forte senso del dovere, la brava bambina che non deve
deludere. E' capace di chiudersi in casa e smettere di vedere le amiche pur di
raggiungere i risultati da lei ambiti. Lo studio, d'altra parte è l'area nella quale può
sentirsi libera dai conflitti, un momento in cui l’ansia ha un oggetto e le emozioni non
rischiano di dilagare. Conosce tre anni fa L.: il legame è subito speciale. All'inizio L.
sembra temere un legame stabile, questo attiva in B. un agire che se pur orgoglioso la
spinge a lottare e difendere questa relazione che sente importante. Oggi fanno
progetti di matrimonio ed L. rappresenta un punto stabile e irrinunciabile.
Nelle sue amicizie (solo femminili) B. non riesce a tollerare di dover condividere gli
affetti, è sensibile alle disattenzioni e anche il più piccolo malinteso viene vissuto come
una grave ferita. La sua eccessiva attenzione alla percezione del pur minimo