mi guida è il senso di aiutarla a divenire più capace di riflettere su se stessa, di avere
meno timore che il suo sentire e il suo desiderio possano renderla diversa e
inaccettabile. Credo che il nostro lavoro stia davvero procedendo in questo senso: in
una delle ultime sedute mi dice: “ Ho dovuto per troppo tempo fingere, fare finta di
essere quello che gli altri volevano che fossi. Per continuare a sopravvivere continuavo
ad essere me stessa nascostamente”. C'è una nuova consapevolezza e un desiderio di
non nascondersi più.
RIASSUNTO
In questo articolo tratto la relazione terapeutica (ancora in corso) con Bianca, una
giovane donna rimasta prematuramente orfana di tutti gli affetti più cari. In tre anni
ho potuto assistere a lenti ed impercettibili cambiamenti che posso cogliere nel suo
diverso atteggiamento verso di sé e verso il mondo esterno. La richiesta che mi fa è
quella di potersi liberare dalla paura costante di non riuscire a sottrarsi ad una totale
disponibilità agli altri. Durante tutto il primo anno di analisi la mia partecipazione
consiste nell'ascoltarla, aiutarla a chiarire uno stato d'animo, a spiegarsi un
comportamento, insomma di essere per lei un orecchio e uno sguardo attento.
Nessuna interpretazione, ma scambi di sguardi, sorrisi, condivisione della sua storia
che vuole farmi conoscere quasi in ogni particolare. Una narrazione che sembra avere
il sapore di un raccontarsi per meglio capire e per dare un senso alle sue ansie, ma
sopratutto, un potersi riappacificare con ciò che la vita le ha prematuramente
riservato. La relazione terapeutica si basa soprattutto su un forte scambio percettivo
che sostiene e accompagna il vissuto emotivo di entrambe e che solo recentemente
può dare spazio all’interpretazione. Nel tempo il suo stato scisso tra un Sé colpevole e
un Sé vittima che la spingevano ad una sofferente ricerca di assoluzione, causa del
suo sentire confuso, sono sempre meno invalidanti grazie ad una forte nuova
relazione di attaccamento che la paziente ha ricostruito con me e nella quale io mi
sono sentita fortemente ed emotivamente ingaggiata. Attraverso l’analisi dei sogni, le
sue relazioni amicali e il piccolo gatto di cui si prende cura è stato possibile avvicinare
i suoi stati del Sé e aiutarla a una nuova conoscenza del suo modo di essere e di
sentire.
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