ENACTMENT E MAGGIOR VISIBILITA’ DELL’ANALISTA NELLA PRATICA
CLINCA
Clelia Villa
Parole chiave:
enactment, self-disclosure, soggettività, controtransfert, implicito.
L'analista ha una sua visibilità per il paziente che la psicoanalisi ha sempre non
considerato o spesso ritenuto un intralcio al lavoro analitico. Da un lato l'analista non
può non mostrare e agire inconsapevolmente aspetti della sua personalità, a livello
implicito o procedurale, dall'altra ogni paziente è recettivo, si crea delle
interpretazioni sull'esperienza che l'analista si fa di lui, partendo certamente dalle
proprie configurazioni relazionali interne, ma basandosi soprattutto sulla percezione
reale inconscia o subconscia che ha dello psicoterapeuta Questi contenuti
intrecciandosi fra loro generano situazioni di enactment inconsapevoli, di messa in
scena di interazioni inconsce. La psicoanalisi contemporanea considera importante e
utile porre attenzione a queste situazioni che si generano in analisi, arrivare ad una
loro consapevolezza ed elaborazione, eventualmente anche con interventi di
autosvelamento del terapeuta.
TRANSFERT E CONTROTRANSFERT
Nell'ambito del paradigma classico pulsionale il paziente trasferiva i derivati dei propri
movimenti pulsionali sull'analista che aveva il compito di riconoscere tali eventi
psichici e interpretarli. Il ruolo assegnato all'analista era coerente con i presupposti
teorici: l'analista era solo l'oggetto verso cui si dirigevano le proiezioni del mondo
interno del paziente, il punto di scarica, e non doveva quindi, coi propri sentimenti e le
proprie reazioni, interferire. Non bisognava alterare il transfert e ciò era possibile solo
imponendo all'analista neutralità e astensione, di fungere cioè da schermo opaco per il
paziente.
La contraddizione di costringere l'analista a farsi invisibile era già stata messa in
evidenza ai tempi di Freud da Ferenczi il cui interesse si rivolse proprio ad indagare la
qualità affettiva della relazione fra terapeuta e paziente. Anche se alcuni suoi risultati,
come l'analisi reciproca, vengono considerati arditi e discutibili ancora oggi, Ferenczi,
come scrive Aron, tuttavia ha posto le basi di quasi tutte le controversie attuali:
dava rilievo alla tecnica contrapposta alla metapsicologia, all'esperienza contrapposta
all'introspezione, alla soggettività contrapposta alla teoria ed io aggiungerei all'
oggettivazione, all'empatia contrapposta all' interpretazione, alla psicologia
bipersonale contrapposta a quella monopersonale.
Con lo sgretolarsi quindi del paradigma pulsionale e con la acquisizione di un
paradigma relazionale e di una ridefinizione dei concetti di transfert e controtransfert,
il modo di concepire la presenza dell'analista è cambiato radicalmente.